mercoledì 11 aprile 2012

La lieta brigata

Il Decameron del buon Boccaccio, come ben sappiamo, si apre con un "orrido cominciamento" che vede, in una Firenze devastata dalla peste del 1348, sette fanciulle ritrovarsi nella chiesa di Santa Maria Novella e decidere di abbandonare gli orrori della città sconvolta dall'epidemia. 
A loro si uniranno tre giovani, e la lieta brigata si rifugerà in un bel palazzo di campagna, un vero e proprio locus amoenus in cui la lieta brigata si intratterrà, fra le altre attività, narrando novelle. http://it.wikisource.org/wiki/Decameron/1a_giornata/Introduzione
Fortunatamente oggi  pare difficile che una delle nostre città possa ritrovarsi in preda alla peste e che un gruppo di giovani scelga di fuggire dal disordine a dalla malattia.
Più facile, forse, sarebbe trovare un gruppo di amici, magari laureati da poco, che non siano ancora riusciti a trovare un lavoro e che optino per qualche giorno di campeggio insieme.
Una vacanza rigorosamente economica, visto il periodo poco prospero, che possa distoglierli per un po' dalla frustrazione degli immancabili "Le faremo sapere" al termine degli innumerevoli colloqui di lavoro e dall'ansia dell'attesa dopo aver inviato il curriculum all'ennesima azienda.
Certo oggigiorno le ragazze non inviterebbero i ragazzi perché pensano di non potercela fare da sole (oramai l'autosufficienza di noi donne è assodata), ma semplicemente perché sono amici e li frequentano abitualmente, dato che le occasioni d'incontro non si limitano più alla messa della domenica.
Quanto al novellare, non è poi così passato di moda.
In fondo, cosa si potrebbe voler fare, la sera intorno al fuoco, quando si va in campeggio?

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